Il nuovo soggetto politico voluto da Fini ed i suoi, continua ad essere ai miei occhi qualcosa di ambiguo. Visto da qualcuno come i nuovi eroi dell’antiberlusconismo, ed addirittura dalla peseudo sinistra al governo, c’è stato quale velato approccio ad un tentativo di (improbabile) alleanza con l’ex Miessino Fini. Qual’è la strategia di questi mestieranti della politica? Ieri Bocchino dopo aver passato mesi a parlare male di Berlusconi, ha proposto un Berlusconi bis, che tradotto vuol dire un reimpastio di governo, ed è un illuso chi pensa che si tratti di qualcosa di più. Oggi Barbareschi smentisce il vice di Fini, dicendo in pratica che Bocchino ha parlato a titolo personale, anzi ha detto che in FLI sono in troppi a parlare. Sembrerebbe quindi che, nonostante siano in meno di 40, quelli di FLI non riescono a trovare un punto d’incontro. Torniamo a riflettere sulle ragioni che hanno spinto Bocchino a proporre un reincarico a Berlusconi:
1) Lo ha fatto, sperando che, in caso (quasi certo) di rifiuto Berlusconi, cada su di lui la responsabilità del ritorno alle urne, smarcando quindi FLI da questa responsabilità, responsabilità che tra l’altro berlusconi vuole che ricada sui Finiani.
2) Teme che alla fine berlusconi abbia i numeri per incassare la fiducia, magari attraverso la compra vendita dei voti.
3) Teme che FLI non superi lo sbarramento al senato. Per la cronaca ricordo che Al Senato le soglie di sbarramento (da superare a livello regionale) sono pari al 20% per le coalizioni, 3% per le liste coalizzate, 8% per le liste non coalizzate e per le liste che si sono presentate in coalizioni che non abbiano conseguito il 20%.
4) Teme che ci siano deputati che pur di non perdere il vitalizio pensionistico ( da destra a sinistra passando per il centro), faranno di tutto pur di non andare al voto.
5) FLI non vuole andare al voto senza una nuova legge elettorale, e sarebbe disponibile ad un Berlusconi bis a patto che tra i punti programmatici del nuovo governo, venda inserita la riforma elettorale, magari ritoccando al ribasso le soglie di sbarramento (aspetto questo che mi sembra sia sfuggito a molti analisti politici ma che, credo abbia una certa importanza, almeno per una nuova formazione politica che a parte qualche sondaggio, non può fare una seria proiezione di voto)
Ammesso che sia vera una delle mie ipotesi, significherebbe che siamo di fronte a persone che fanno politica a proprio uso e consumo, a discapito dei cittadini. Qualcuno mi dirà che scopro l’acqua calda, ma il mio messaggio è rivolto a quelle persone che di colpo hanno scoperto di apprezzare Fini. Vorrei riprendere il punto 5 e fare una riflessione, oltre alla sinistra oggi abbiamo in particolare due soggetti che chiedono il cambiamento della legge elettorale, che con un colpo di genio, il politologo Sartori ribattezzò porcellum : AN ed UDC. Di AN come tutti sapete, facevano parte la maggior parte dei Finiani, poi abbiamo l’UDC che a destra vorrebbe che Berlusconi si staccasse dalla Lega per prenderne il posto, o in alternativa, vorrebbe che il PD mollasse l’ IDV per potervi subentrare. Bene, oggi FLI ed UDC chiedono che una legge da loro votata, la legge elettorale, venga cambiata. Facccio il finto ingenuo e chiedo: perchè UDC e FLI nel 2005 votarono quella riforma? Se la legge elettorale non è buona oggi, perchè la ritenevano valida nel 2005? La risposta è che questi sognori, non hanno avuto gli attributi per dire no al loro capo. Quindi pongo una domanda achi ha intenzione di votare UDC e FLI: se questi signori non hanno avuto gli attributi nel 2005, perche dovrebbero alverli oggi? A voi le conclusioni.
Vincenzo Borriello
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